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La voce di don Egidio – 2 novembre 2014

Carissimi amici,

in questi giorni celebreremo la festa di tutti i Santi e il giorno della Commemorazione di tutti i defunti: due ricorrenze che ci obbligano a riflettere sulla nostra vita terrena e soprattutto sul nostro destino eterno. 

L’uomo di oggi tende a stare lontano da queste ricorrenze: primo perchè non si preoccupa di diventare santo e secondo perchè della morte è meglio non parlare. Si tende infatti a nascondere la morte, nasconderla a noi stessi e agli altri. 

Ma vorrei fare con voi una riflessione proprio sulla morte. 

Questa ricorrenza ci invita a pregare per i nostri defunti, i nostri cari che hanno già concluso la loro vita terrena. Questo giorno ci può però essere anche di aiuto a “vivere” la morte. A volte sembra di essere preparati a vivere tutto, fuorchè l’ultimo tratto dellastrada della vita: tutta la montagna della vita, eccetto l’ultimo salto che ti porta in vetta e ti stupisce. Ma la paura della morte non la eliminiamo, nascondendo questo momento, ma seminandovi una speranza. Gesù ha legato a questo evento un annuncio di speranza. 

Certo la morte rimane un evento difficile e doloroso, perchè è la fine della comunicazione con tutti i nostri cari. Ma nel cuore del credente vi è la grande verità che, con la morte, la vita non ci è tolta ma trasformata. 

San Paolo nella sua lettera ai Corinzi scrive. “Fratelli, quando verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo una abitazione da Dio, una dimora eterna nei cieli; perciò ci sforziamo di essere a lui graditi”. 

Questo ci fa comprendere allora che chi illumina la nostra morte e il mistero di una vita che finisce è l’incontro con il Signore Gesù che è la nostra Vita. Quando siamo davanti al mistero della morte, come appare la nostra vita? E qui affiorano la nostra esiguità ed anche i nostri egoismi. Che fare allora? 

Prepariamoci sin d’ora a ricuperare il tempo perduto, per essere pronti a riconsegnare questa nostra vita nelle mani del Padre. 

Il beato Giovanni XXIII sul letto di morte disse al nipote Zaverio che era lì in piedi a capo del letto: “Scostati, perchè mi nascondi il Crocifisso!”. Morire nel Signore per risorgere con Lui. Questa è la speranza del cristiano.

A tutti un saluto cordiale.
– don Egidio


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