L’Archivio-Museo parrocchiale è stato inaugurato e aperto al pubblico il 10 marzo 2002 negli spazi ristrutturati che negli atti della visita pastorale del 1608 venivano definiti “stabulum cum superiori pro asservando feno”, cioè, in sostanza, una stalla.
Che cos’è l’archivio-museo parrocchiale?
Oggi si tratta di due ampi e spaziosi locali in cui, dopo lungo peregrinare tra armadi, solai e magazzini, hanno trovato la loro definitiva collocazione sia le numerose e preziose suppellettili liturgiche, molte di esse inutilizzate da tempo, sia il poderoso e immenso materiale cartaceo che possiede la parrocchia, prodotto a partire dal 1573 circa.
Come è nato il nostro archivio parrocchiale?
Il lavoro di riordino del materiale d’archivio cominciò nel 1998, su spinta del Parroco don Maurizio Mottadelli, ma non si può dire che sia finito!
Ancora oggi alcune persone prestano la loro volontaria opera per catalogare e digitalizzare documenti, atti e libri.
Ed è proprio nel far questo che si è compresa la vera natura del nostro archivio-museo parrocchiale: un organismo “vivo” ed in continua crescita, grazie al quale possiamo ancora rivivere in presa quasi diretta non solo gli eventi principali che hanno segnato la nostra comunità parrocchiale in 450 anni di storia, ma anche gli aspetti più semplici e spontanei della passata quotidianità, spesso ingiustamente ignorati e trascurati dalla storia ufficiale.
Proprio per questo riacquistano ora nuovo valore e significato i verbali delle Fabbricerie, le descrizioni delle fastose processioni, i pomposi e teatrali testamenti di epoca barocca, piuttosto che le solite e buffe scaramucce con le autorità civili.
A ragione insomma l’archivio parrocchiale di Castello può essere considerato un grande tesoro di memoria e di fede, un patrimonio umano che ora più che mai noi tutti siamo invitati a scoprire, arricchire ed ammirare.
Modalità di consultazione
L’Archivio-Museo parrocchiale di Castello sopra Lecco è aperto su richiesta a visitatori e ricercatori.
Per prenotare una visita, è sufficiente contattare il parroco (vedi numero in fondo alla pagina), che provvederà a mettere in contatto con uno dei responsabili, per fissare un appuntamento.
Regolamento dell’archivio-museo parrocchiale
- Chiunque può consultare tutto il materiale archivistico, fatta eccezione per i documenti successivi al 1900, cioè quelli che possono contenere dati sensibili di persone che, in mancanza di informazioni certe, potrebbero essere ancora in vita. I parenti più stretti (fino al terzo grado di parentela) possono consultare i documenti relativi agli antenati defunti, ai ricercatori è invece richiesto il motivo di studio che li ha condotti a consultare l’Archivio-Museo di Castello sopra Lecco.
- La riservatezza è valida anche nel caso di persone giuridiche e di enti privati e pubblici esistenti: in questo caso il materiale potrà essere visionato da un rappresentante che avrà libero accesso ai documenti solo previa consegna di mandato sottoscritto dalla persona giuridica o dagli enti suddetti.
- Documenti del XX° secolo relativi a beni immobili e soprammobili (cioè edifici, terreni e suppellettili) sono ampiamente consultabili, salvo il caso in cui coinvolgano persone, enti o persone giuridiche ancora in vita od attive: in tal caso le condizioni di consultazione sono le stesse esposte ai punti 1 e 2.
- Non è consentito utilizzare i dati d’archivio per infangare e diffamare la memoria di una qualsivoglia persona (seppur morta da secoli) o famiglia (anche se estinta e priva di discendenti), nella convinzione che il rispetto umano è un valore ed un dovere che deve andare oltre i banali e fittizi confini temporali fissati dalla cosiddetta legge sulla “privacy”.
- Non è previsto il prestito del materiale documentario: si può comunque richiedere fotocopia del materiale consultabile (se lo stato di conservazione lo consente) o riprodurre lo stesso fotograficamente. Non sono previste tariffe predefinite, ma è gradita un’offerta per il materiale riprodotto.
- La riproduzione fotografica delle suppellettili liturgiche è consentita previa autorizzazione della Curia di Milano, che dovrà procurare direttamente la persona interessata.
- Quando il materiale viene utilizzato per pubblicazioni (tesi, articoli, riviste etc.) è naturalmente gradita una copia delle stesse da lasciare depositata in archivio per facilitare il lavoro di ricerca bibliografica da parte di futuri studiosi.