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Il Natale al rifugio Caritas

Dicembre.

Anche quest’anno è ripartita l’avventura del rifugio notturno Caritas, un tetto sicuro e un ambiente caldo, per ripararsi da queste prime nottate di vero freddo.
Il Natale è ormai alle porte, e questo bambino Gesù che nasce in una grotta al freddo assomiglia un po a questi ragazzi che al freddo ormai si sono abituati.

L’hotel la sera si riempie di persone bizzarre, imprevedibili, dal passato oscuro.
Poi a una certa ora arrivano i clienti.

Una specie di nave pirata, con i cestini della spazzatura sempre pieni.
Storie, ricordi, aneddoti………i bucanieri dividono sigarette, schiuma da barba e racconti.
Il locale che è allo stesso tempo cambusa, mensa, camera da letto, confessionale e circolo di scacchi diventa una babele dove frasi del tipo “la sapevi quella………mi passi una saponetta...” vengono declinate in varie lingue.

Avete presente il bar intergalattico di Star Wars? Ecco, la concierge dell’hotel gli assomiglia molto.
Mentre Malik dondola la testa, le cuffie calcate sulle sue orecchie, teletrasportato in Africa occidentale per i 7 minuti di “Guiss Guiss”, P. sagoma un coltello di plastica trasformandolo nel gancio che servirà ad appendere uno specchio sopra il lavabo: chiodi non ce ne sono ma la chimica viene in aiuto: dentifricio misto a farina
è la colla usata nelle galere di tutto il mondo, e anche qui funziona.

La mattina alle 7 arriva Mister Colazione, lo usiamo per regolarci gli orologi tanto è puntuale, e ci informa sul meteo…….di Istambul.
Nella saletta fumatori accendiamo le nostre sigarette egiziane, c’è odore di tabacco forte e caffè, qualche fedele prega dopo le abluzioni.
Tra poco saranno le 8, l’ora di abbandonare la nave, là fuori ci aspetta un mare in tempesta.

Quando il giorno di Natale saremo intorno ad una tavola imbandita di ogni delizia, felici e festosi, fermiamo il tempo per una preghiera, e pensiamo anche a loro, con l’augurio sincero di feste serene,

Ciao a tutti,
Vincenzo

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