Nessun commento

Canonizzazione dei beati Giovanni Battista Scalabrini e Artemide Zatti: celebrazione di papa francesco del 9 ottobre

Nella Santa Messa di canonizzazione dei beati Giovanni Battista Scalabrini – vescovo diocesano, fondatore dei due rami dei Missionari di San Carlo dedicati alla missione fra i migranti – e Artemide Zatti – laico professo salesiano, che ha vissuto la missione in una vita tutta dedicata ai malati, agli abbandonati, agli scartati in Patagonia – papa Francesco si è soffermato nell’omelia su due aspetti: camminare insieme e ringraziare. Invita a superare la tentazione dell’autoreferenzialità per essere davvero Chiesa ‘sinodale’ e società inclusiva. Poi ha sottolineato l’importanza del ringraziare ogni giorno, vincendo insoddisfazione e indifferenza che – dice – “ci abbruttiscono il cuore”.

Il Papa ha espresso un timore: “Ho paura quando vedo comunità cristiane che dividono il mondo in buoni e cattivi, in santi e peccatori: così si finisce per sentirsi migliori degli altri e tenere fuori tanti che Dio vuole abbracciare… Per favore, includere sempre: includere sempre, nella Chiesa come nella società, ancora segnata da tante disuguaglianze ed emarginazioni”.

“Includere tutti. E oggi, nel giorno che Scalabrini diventa santo, vorrei pensare ai migranti. È scandalosa l’esclusione dei migranti. Anzi: l’esclusione dei migranti è criminale, li fa morire davanti a noi. E così, oggi abbiamo il Mediterraneo che è il cimitero più grande del mondo. L’esclusione dei migranti è schifosa, è peccaminosa, è criminale. Non aprire le porte a chi ha bisogno … “No, non li escludiamo: li mandiamo via”, ai lager, dove sono sfruttati e venduti come schiavi. Fratelli e sorelle, oggi pensiamo ai nostri migranti, quelli che muoiono. E quelli che sono capaci di entrare, li riceviamo come fratelli o li sfruttiamo? Lascio la domanda, soltanto …”.

I commenti sono chiusi.