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Commento alla Parola 25.12.2023 – 30.12.2023

lunedì 25: Is 8,23b-9,6°; Sal 95 (96); Eb 1,1-8; Lc 2,1-14
Si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito. Lc 2,7
Giorni particolarissimi quelli che Maria è chiamata a vivere: solo le madri potrebbero tratteggiare il tempo del parto. Sono gli stessi giorni in cui Cesare Augusto ordina il suo censimento. Ma non è l’unico parallelismo di questa nota pagina di Vangelo. Luca sottolinea anche due primati: al “primo” censimento eseguito dal governatore corrisponde il figlio “primogenito” della donna. Sorprendenti contrasti: al censimento voluto dall’imperatore di tutto l’universo colleghiamo la nascita del primo figlio di una coppia così povera da non avere nemmeno un posto dove dormire. Gli ultimi saranno i primi, insegnerà un giorno il Bambino. Il campo si restringe: da Cesare Augusto si arriva a Quirinio, dalla Siria si giunge a Betlemme, città di Davide, e poi alla mangiatoia (menzionata più volte) dove il neonato è deposto e il cui nome è ancora sconosciuto. Nella grazia di questi giorni, contempliamo gli ultimi, ignoti ai più!

martedì 26: At 6,8-7,2a; 7,51-8,4; Sal 30; 2Tm 3,16; 4,1-8; Mt 17,24-27
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia» (Gv 15, 18-19)
Amare tutti è difficile, lo sappiamo bene. Soprattutto è difficile amare chi non ci stima, chi ci rende la vita difficile e a volte ci deride. Ma l’amore è l’unica arma che abbiamo per difenderci nella persecuzione. A lungo andare ne vedremo i frutti, vedremo le situazioni cambiare, perché l’amore scioglie i cuori.

mercoledì 27: 1 Gv 1,1-10; Sal 96 (97); Rm 10,8c-15; Gv 21,19c-4
«Gesù aggiunse: “Seguimi”. Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: “Signore, chi è che ti tradisce?”. Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: “Signore, che cosa sarà di lui?”. Gesù gli rispose: “Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi”» (Gv 21, 19-22)
Il Signore chiede ad ognuno di noi una sequela diversa. L’originalità di Gesù è sconfinata. Se leggiamo le vite dei santi vediamo che le chiamate a seguirlo sono le più diverse: chi fin da bambino si sente amato, chi a causa di una malattia scopre l’Amore del Signore, chi dopo una vita dissoluta o semplicemente atea vede la luce. Per ognuno ci sono tempi diversi, strade da percorrere differenti, ma il metodo è sempre lo stesso: abbandonarsi alla Sua volontà.

giovedì 28: Ger 31,15-18.20; Sal 123 (124); Rm 8,14-21; Mt 2,13b-18
«Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi» (Mt 2, 16)
Sembrano racconti di duemila anni fa, ma se guardiamo un telegiornale sono scene vissute ai nostri giorni. Quanti bambini sacrificati da guerre feroci e assurde, o bambini naufraghi e morti tra le onde perché in cerca di un mondo migliore, o abusati da adulti senza scrupoli. I bambini e i giovani sono la realtà più importante che abbiamo, sono il futuro, se li facciamo crescere nell’odio avremo un mondo che si odia, se li facciamo crescere nell’Amore avremo un futuro di pace. Non basta stare a guardare, occorre incominciare ad amare quelli che incontriamo tutti i giorni, occorre credere in loro e farglielo capire, anche se ci sembrano tanto lontani dai nostri canoni.

venerdì 29 Mi 4,1-4; Sal 95 (96); 1Cor 1,1-10; Mt 2,19-23
«Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: “Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino”. Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele» (Mt 2, 19-21)
Nel Vangelo Giuseppe non parla mai, al limite Maria parla anche per lui. Sa ascoltare e sa ubbidire. Ogni volta capisce ciò che il Signore vuole da lui e lo segue senza esitare. Gli sono chieste cose grandi, chiunque avrebbe posto delle domande, delle condizioni. Lui no, ascolta ed esegue, pronto anche a cambiare immediatamente idea se gli viene chiesto. È il perfetto discepolo.

sabato 30 Mi 4,6-8; Sal 95 (96); 2Cor 1,1-7; Lc 11,27b-28
«Una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: “Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!”. Ma egli disse: “Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!”» (Lc 11, 27-28)
Maria è beata non solo per essere stata la mamma di Gesù, ma per aver ascoltato e osservato la Parola di Dio. In questo Gesù ce la indica come modello. Una persona consapevole di ciò che il Signore le chiede, sceglie liberamente di dire il suo sì, non solo una volta, ma tutte le volte che è necessario nelle difficoltà della vita. E scegliere di dire “sì” al Signore non è mai facile, perché ti porta su strade sconosciute, non sai cosa succederà domani e non vuoi saperlo, perché ti fidi e sai che potrà essere costoso, ma sempre ti condurrà alla felicità.

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