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Commento alla Parola 18.02.2024 – 24.02.2024

lunedì 19: Gen 2,18-25; Sal 1; Pr 1,1a.20-33; Mt 5,1-12a
“Nella legge del Signore trova la sua gioia”,
proclama il Salmo 1 parlando del giusto. È una espressione meravigliosa perché ci dice che nel seguire la strada del Signore possiamo trovare la gioia vera, la soddisfazione profonda e la realizzazione della nostra vita. Infatti, continua il salmista tratteggiando questo ideale di uomo, “la sua legge (cioè la legge di Dio) medita giorno e notte”.
Forse noi ci mettiamo di fronte alla legge di Dio pensando che dobbiamo assolvere un dovere gravoso, pesante. Allora ci sfiguriamo la faccia nel tentativo di affrontare questa fatica. Invece il salmista ci ricorda che Dio ci indica la strada della felicità e che seguire questa strada, per quanto impegnativo e faticoso, ci dà una soddisfazione e ci apre il cuore a una gioia infinita.
Per questo anche noi possiamo meditare la sua legge giorno e notte perché, stando con Dio, recuperiamo la nostra vera dimensione di esseri umani.

martedì 20: Gen 3,1-8; Sal 118 (119); Pr 3,1-10; Mt 5,13-16
“Beato chi custodisce i suoi insegnamenti e lo cerca con tutto il cuore” proclama il Salmo 118 ed è un’espressione che descrive lo spirito del credente: è colui che cerca Dio con tutto il cuore e cioè che non si accontenta di fare una qualche memoria di Dio, ma che trova che Dio sia la cosa più grande e più profonda della sua vita. È come quando uno cerca qualcosa che ama tantissimo o che per lui è davvero importante, lo cerca con tutto il cuore, non solo con un pezzettino di sé. Noi rischiamo di cercare Dio con un pezzettino di noi e cioè di non avere tutta la vita incentrata su di lui. Se cercassimo di diventare così, di cercare Dio con tutto il nostro cuore, forse il nostro modo di essere e di vivere la fede sarebbe davvero diverso e senz’altro molto più grande.

mercoledì 21: Gen 4,1-16; Sal 118 (119); Pr 3,19-26; Mt 5,17-19
Il salmo 118 ha delle espressioni meravigliose: “Nella via dei tuoi insegnamenti è la mia gioia, più che in tutte le ricchezze”.
Dice questo innamoramento di Dio, che sente che la parola di Dio è così preziosa da valere più di tutte le ricchezze messe insieme. Perché le ricchezze non riescono a portarti pace e serenità nel tuo cuore e apriranno sempre ad altri desideri. Mentre invece la parola di Dio ci spinge a costruire una vita grande, piena e luminosa. Se davvero nella parola del Signore, nei suoi insegnamenti c’è la ricchezza più grande, perché affanniamo così tanto per le altre ricchezze, perché dedichiamo così poco tempo a metterci davanti a Dio e ad ascoltarlo? Forse dovremmo ricentrarci sulle cose importanti. Se Dio dà serenità, cercare Dio tutti i giorni ci aiuta a vivere meglio.

giovedì 22: Gen 4,25-26; Sal 118 (119); Pr 4,1-9; Mt 5,20-26
“Aprimi gli occhi perché io consideri le meraviglie della tua legge”.
L’immagine è meravigliosa perché ci ricorda che abbiamo gli occhi chiusi, non sappiamo vedere le cose vere e profonde della vita. E allora chiediamo a Dio proprio questo: “Signore, apri i miei occhi, affinché io possa finalmente contemplare la strada che tu poni davanti ai miei passi e che mi indichi”.
Abbiamo bisogno di aprire gli occhi perché tante volte le cose vere e importanti passano davanti al nostro sguardo e noi non ce ne accorgiamo. Chiediamo di saper seguire questa strada, ma soprattutto chiediamo che i nostri occhi si aprano per saperla riconoscere.

venerdì 23: Lv 23,1.5-8; Ez 45,18-24; Lv 6,17-22; Is 63,1-3°
«Sono io, che parlo con giustizia, e sono grande nel salvare.» «Perché rossa è la tua veste e i tuoi abiti come quelli di chi pigia nel torchio?» (Is 63,1-2)
Allahu akbar, “Dio è grande”, è un’espressione che, in Tunisia e nei Paesi islamici, sentiamo molte volte in una giornata. Essa sottolinea l’onnipotenza di Dio. Un credente lo crede fortemente. Anch’io, che sono credente, credo che Dio sia grande: sia perché ha creato il mondo sia perché lui si fa piccolo. Dio è grande perché si è abbassato per innalzare l’uomo alla dignità di figlio di Dio. Dio è grande perché, in Gesù, ha lasciato bagnare la sua veste con il proprio sangue e condivide questa stessa veste divina con l’uomo. Ecco, Dio è grande nel salvare senza condannare. La grandezza di Dio non è salvare l’uomo con una parola della sua onnipotenza ma con la piccolezza e l’umiliazione della croce. Là Dio rivela la sua giustizia di misericordia.

sabato 24: Os 6,4-6; Sal 111 (112); Rm 13,9b-14; Mt 12,1-8
“La sua fronte si innalza nella gloria”.
Il salmista sta parlando dell’uomo giusto. È bellissima questa espressione perché quando hai fatto il bene puoi tenere il capo ben alzato e non ti viene da abbassare lo sguardo o chinare il capo perché ti vergogni, del fatto che hai messo te stesso al centro, che hai cercato il tuo piacere, il tuo interesse e che magari hai mentito o ingannato gli altri. Quando fai il bene puoi tenere il capo ben alzato. Questo dà gloria alla persona. Allora perché non cerchiamo di vivere così? Perché non riempiamo di bene e di luce la nostra vita? Ci aiuterebbe a essere orgogliosi di noi stessi e ad essere più felici e a camminare orgogliosi di noi nel mondo. Forse avere un po’ più di coraggio a vincere il male ci aiuterebbe a vivere felici.

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