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Commento alla Parola 15.01.2024 – 20.01.2024

lunedì 15: Sir 44,1.23g – 45,1.6-13; Sal 98 (99); Mc 3,7-12
«Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidone, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui» (Mc 3, 7-8)
Gesù è l’uomo del momento, tutti lo cercano, la sua fama corre molto lontano, grandi folle lo seguono, vive una stagione di successi. Si organizza di conseguenza per gestire bene questa situazione e continuare il suo ministero. Ma non si attacca al successo di pubblico, non lo considera come l’obiettivo del suo operare. Rimane in ascolto di quello che il Padre gli indica e lo compie: è questa la roccia su cui costruisce la sua vita. Verranno giorni in cui il successo diminuirà, le folle di ascoltatori lo abbandoneranno, fino quasi a sparire sotto la croce, ma non sarà questo a condizionarlo. La sua vita è in tutto e per tutto fedele soltanto al Padre.

martedì 16: Sir 44,1; 45,23-46,1; Sal 77 (78); Mc 3,22-30
«Gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: “Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni”» (Mc 3, 22)
Quando siamo chiusi alla verità e continuiamo a intestardirci di fronte all’evidenza senza voler cambiare opinione, ci difendiamo con qualunque argomento. È normale che nella foga della discussione si cerchi di non perdere, ma è necessario che, almeno nel segreto del nostro cuore, riconosciamo di essere fuori strada. Altrimenti può capitare che ci blocchiamo nel nostro punto di vista, senza più ascoltare, convincendoci che siano solide e autentiche le nostre ragioni inconsistenti. Occorre umiltà, ascolto, disponibilità a perdere, capacità di abitare per un po’ nel pensiero dell’altro e scopriremo che nelle sue parole c’è almeno qualche venatura di verità che prima non vedevamo.

mercoledì 17: Sir 44,1; 46,6e-10; Sal 105 (106); Mc 3,31-35
«Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: “Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano”» (Mc 3, 31-32)
Il testo di Marco sembra insistere su un particolare ripetuto: i suoi familiari “stanno fuori”. Forse non si tratta solo di una posizione fisica, ma di un atteggiamento interiore: voler stare con Gesù, ma tirandolo fuori dalla realtà che sta vivendo. Infatti qualche versetto prima Marco annota: «Allora i suoi…uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: “È fuori di sé”» (Mc 3, 21). È una tentazione che si insinua anche in noi quando vorremmo in certo modo forzare il Signore ad entrare nella nostra mentalità, nel nostro modo di vedere le cose, dimenticando che la vera Luce abita in Lui e non in noi.

giovedì 18: 1Pt 1,1-7; Sal 17 (18); Gal 1,15-19; 2,1-2; Mt16,13-19
«E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli» (Mt 16, 18-19)
Chi mette Gesù come prima Pietra per l’edificazione della Sua Chiesa? Un uomo che non sarà capace di seguirlo fino al Calvario, che lo rinnegherà tre volte … ma che poi se ne pentirà amaramente. Nessuno di noi si sarebbe fidato a tal punto da consegnargli tutto ciò che aveva di più caro. E invece il Signore continua a fidarsi di noi anche quando sbagliamo, quando ci sembra di aver toccato il fondo. Proprio dalla fragilità nasce la nostra forza, chi non sbaglia non sperimenta fino in fondo la Misericordia e non saprà comprendere gli errori di chi gli sta vicino.

venerdì 19: Sir 44,1; 47,2.8-11; Sal 17 (18); Mc 4,10b.21-23
«Diceva a quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici: “Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro?”» (Mc 4, 21)
La traduzione di questa frase di Gesù vuole rimanere fedelissima al testo greco, anche se noi di solito non parliamo così: le lampade non si muovono da sole… Ma se intendiamo per “lampada” la persona di Gesù e la Sua Parola (Gesù-Parola) comprendiamo che Gesù è un rivelatore aperto, pubblico, il cui messaggio è rivolto ad ogni uomo e ad ogni donna di ogni tempo. Gesù infatti non coltiva una setta di iniziati pronunciando formule segrete riservate solo agli adepti. Ai discepoli spiegherà in privato quello che prima ha già annunciato a tutte le folle. Per questo la Sua Parola deve sempre correre dappertutto, attraverso ogni canale, perché sia ascoltata da tutti.

sabato 20: Es 7,1-6; Sal 94 (95); Rm 15,14-21; Mc 12,1-12
«Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero» (Mc 12, 2-5)
Mettendoci nei panni di chi ascoltò questa parabola per la prima volta è facile immaginare quanto stupore potesse nascere nel cuore dei presenti. Chi mai avrebbe una pazienza simile a quella di questo padrone della vigna? E, insieme, sarà cresciuta tanta indignazione di fronte alla violenza selvaggia e criminale dei servi verso questi inermi ambasciatori, comportandosi da padroni senza esserlo. In realtà è la sintesi della storia della salvezza: i tanti profeti ignorati e uccisi, Gesù sopra tutti, e la misericordia sconfinata di Dio che non si rassegna e non smette mai di offrire agli uomini di ogni tempo nuove opportunità.

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