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Commento alla Parola: 04.04.2022 – 09.04.2022

Lunedì 4: Gen 37,2a-b; 39,1-6b; Sal 118 (119); Pr 27,23-27b; Mc 8,27-33
«E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere» (Mc 8, 31)
Mettere insieme Dio e la morte è sempre un’operazione che ci disorienta. Ci sembrano due realtà incompatibili, che si escludono a vicenda. Dio non può subire, non può soffrire, non può morire, altrimenti che Dio è? È un Dio a metà, e tutto sommato un Dio da quattro soldi. A meno che non ci sia una ragione per tutto questo. In tal caso le domande cambiano. Per esempio, se Dio fosse veramente e solo Amore come si comporterebbe? Fino a dove si spingerebbe, che cosa sarebbe pronto ad accettare un Amore infinito? Credo che soltanto l’Amore riesca ad unire realtà che ci sembrano incompatibili.

Martedì 5: Gen 45, 2-20; Sal 118 (119); Pr 28, 2-6; Gv 6, 63b-71
«Le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono» (Gv 6, 63-64)
Sembra impossibile che qualcosa possa arrestare la potenza trasformante dell’amore di Dio. Ci suona come un limite evidente alla sua onnipotenza. Eppure la libera scelta dell’uomo ha questo potere. Dio è Amore, solo l’amore è vita e l’amore può avvenire solo nella libertà. L’adesione personale di fede e il rifiuto di fidarsi di Dio determinano rispettivamente il dilagare della sua forza creatrice e bellezza trasfigurante in noi e il muro che tutto arresta e impedisce e che Lui stesso non può valicare. Dio ha un grandissimo rispetto delle nostre decisioni: non smetterà mai di invitarci, ma non si permetterà mai di costringerci.

Mercoledì 6: Gen 49, 1-28; Sal 118 (119); Pr 30, 1a. 2-9; Lc 18, 31-34
«Ma quelli non compresero nulla di tutto questo; quel parlare restava oscuro per loro e non capivano ciò che egli aveva detto» (Lc 18, 34)
Spesso gli apostoli non capiscono ciò che Gesù dice loro, non si nota però neppure uno sforzo da parte loro per tentare di entrare nel Suo pensiero, c’è quasi un rifiuto a gettarsi in cose troppo grandi.
Anche a Maria capita di non capire quel Figlio, però l’atteggiamento è diverso, custodisce nel proprio cuore le parole e gli avvenimenti, si abbandona al volere di Dio e aspetta con pazienza che le si chiarisca ciò che le viene affidato.
È difficile entrare in questa dimensione di ascolto e di attesa, ma è l’unica strada percorribile se vogliamo avvicinarci al cuore del Signore.

Giovedì 7: Gen 50,16-26; Sal 118 (119); Pr 31,1.10-15.26-31; Gv 7, 43-53
«E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui» (Mc 7,43)
Era così, sarà sempre così. Di fronte a Gesù l’umanità si confronta, discute, si schiera: pro o contro. Qualcuno cerca un compromesso, accogliendone solo una parte, più o meno importante. E questo avviene perché, guardandoLo, ogni uomi libero si ritrova, ma per accettarLo tutto deve arrivare a metterlo al di sopra di sé, al di sopra di ogni cosa. Occorre crederGli fino in fondo, riconoscendoLo come unico maestro. E questa è una decisione che non avviene mai, per nessuno, una volta per tutte. È un sì da confermare ogni giorno, ad ogni istante.

Venerdì 8: Es 4, 10-19; 1Re 17, 8-24; Es 32, 7-14; Dt 8, 1-7a
«Gesù gridò a gran voce: “Eloì, Eloì, lemà sabactàni?” che significa: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato” » (Mc 15, 34)
I Vangeli hanno voluto conservarci con cura queste ultime parole di Gesù, nella lingua aramaica in cui le ha pronunciate. Erano troppo folli e incomprensibili sulle sue labbra. Lui, che ripeteva di essere una sola cosa con il Padre, che lo aveva sempre chiamato “caro papà”, cosa ha sperimentato in quel momento? Che cosa lo ha travolto fino a disorientarLo completamente, fino a farLo entrare nel buio assoluto? Occorre una Luce speciale dello Spirito santo per capirlo anche solo un po’’. E comunque: chi avrebbe mai immaginato che Dio sarebbe diventato uomo fino a questo punto?

Sabato 9: Dt 6, 4-9; Sal 77 (78); Ef 6,10-19; Mt 11,25-30
«Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli»
(Mt 11, 25)
Quando i piccoli, i bambini si mettono in ascolto sanno di dover imparare. Tutto è nuovo per loro, non hanno termini di paragone che li possano influenzare o frenare e quindi possono entrare con fiducia, fino ad immergersi nella realtà che viene loro presentata. Per noi adulti, che dobbiamo ogni giorno convertirci all’infanzia spirituale per entrare nel Regno, occorre chiedere sempre la grazia di questa profonda libertà: accostarci al Vangelo sapendo di non sapere, lasciarci plasmare e riplasmare dalla Parola, ricominciare dalle lettere e dalle sillabe per fare poco a poco nostra la mentalità di Dio.

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