
Dettagli Evento
- domenica | 9 Novembre 2014
- 21:00 - 23:30
- Cineteatro Palladium
Il Cineteatro Palladium è orgoglioso di presentare e proiettare, dal 7 al 10 novembre 2014, “Cristiada”, il film kolossal finalmente doppiato anche in lingua italiana che racconta la denuncia dei cattolici messicani.
Cristiada [Messico – 143 minuti] – Recensione
[Messico, 1926.] Il presidente Calles emana delle misure che limitano drasticamente la libertà di praticare il culto cattolico nel paese.
Mentre Roma tentenna e sostanzialmente tace, Calles perseguita con la forza il clero e i credenti cristiani. A nulla valgono le petizioni e i boicottaggi economici e il paese sprofonda in una sanguinosissima guerra civile. I ribelli si armano, sotto la guida dei leader locali provenienti dalle campagne (Victoriano Ramirez, Padre Vega), ma è solo con il reclutamento del genio strategico del generale Gorostieta che i “Cristeros” riescono a formare un esercito unito e efficace.
Il tredicenne volontario José Luis Sanchez, protagonista di quegli eventi e simbolo della fedeltà al proprio credo, è stato beatificato in anni recenti da Benedetto XVI. Chiamiamola ingenuità. Diciamo che occorreva una certa ingenuità per credere che bastasse assortire uno sceneggiatore specializzato in storie vere con il guru degli effetti speciali di Tolkien, Narnia e Titanic, con il più vecchio dei grandi vecchi interpreti, il più brillante dei giovani brillanti e il più medio dei grandi medi, e sperare in un risultato grandioso e non solo altisonante.
Ma forse l’immobilarista Pablo José Barroso, responsabile di industrie tessili, centri commerciali e di una biografia televisiva di Papa Giovanni Paolo II, non è poi così ingenuo. Semplicemente, forse, la vocazione artistica non gli appartiene e la sua idea della cinematografia è squisitamente medievale.
Il problema di Cristiada, infatti, è un problema grave, ma non è un problema tematico. È un dilemma estetico, narrativo, globale. Si può discutere sull’opportunità di lanciare sul mercato internazionale un messaggio che inneggia alla guerra santa in anni in cui le guerre sante, di qualsiasi appartenenza, mietono vittime innocenti a migliaia e quotidianamente, ma si può anche tendere una mano al progetto e ricordare la persecuzione di cui sono oggetto i cattolici ai giorni nostri in molte aree orientali del pianeta, o anche semplicemente la valenza universale e indiscutibile del concetto di libertà.
Dunque, non è il tema a dover essere messo a processo. Lo sono, invece, la retorica impudica dell’affresco, l’idea che raccontare José Sanchez del Rio voglia dire indulgere con fare cronachistico sul suo martirio infantile, che “Marcellino Pane e Vino” sia un modello possibile per il cinema di oggi, che la patina da fotoromanzo sia un’indicazione fotografica plausibile per un film che aspira ad essere realistico. Peccati veniali, certo, sui quali troneggia la perdita di tempo.
>> Per visitare il sito ufficiale del film “Cristiada” clicca qui.
Il trailer del film
Per maggiori informazioni visitare l’indirizzo www.cinemapalladium.com